Dal 1° gennaio 2017 è entrata a pieno regime la normativa Euro 4 introdotta dal Regolamento UE n. 168/2013 già nel 2016.
Dall’inizio del nuovo anno, quindi, si possono immatricolare moto e scooter che rispondano all’omologazione Euro4, più un quantitativo limitato di moto e scooter Euro 3 rimasti in stock.
Cosa prevede la normativa Euro 4 per scooter e moto?
L’omologazione Euro 4 non introduce soltanto dei vincoli riguardanti le emissioni inquinanti e i consumi dei mezzi, ma sono previsti anche la riduzione dell’inquinamento acustico e obblighi in materia di sicurezza.
Per quanto riguarda il rumore, il limite dei decibel scende di 3 punti rispetto al valore stabilito dalla precedente normative. Per ottenere questo risultato, generalmente viene aumentato il volume degli impianti di scarico.
Per quanto riguarda l’inquinamento ambientale, invece, è stata migliorata l’efficienza dei catalizzatori, oltre che di altri sistemi di controllo delle emissioni, ed è stato introdotto il canister, uno strumento in grado di catturare i vapori di benzina.
Sul piano della sicurezza la norma prevede che tutti i nuovi modelli superiori a 125cc dovranno obbligatoriamente essere dotati di ABS di serie. I 125cc, invece, dovranno avere il c-ABS, cioè un sistema per la frenata combinata. Si tratta di un sistema che, indipendentemente dalla leva premuta, anteriore o posteriore, è in grado di ripartire la forza frenante tra la parte anteriore e posteriore del sistema frenante in modo che l’azione sia sempre controllata e non conduca al bloccaggio delle ruote. Inoltre, quando la centralina rileva che una delle due ruote è vicina al bloccaggio, interviene “frazionando la frenata”, impedendo così i più comuni incidenti su due ruote.
Ma non basta. I nuovi mezzi dovranno essere equipaggiati con una presa diagnostica OBD (on board diagnostic). E’ quanto già avviene in campo automobilistico. Questo dettaglio permetterà controlli più regolari e efficaci, anche affidandosi a meccanici non specializzati.
Moto e scooter omologati Euro 4 dovranno superare anche un “test di durabilità”, che consiste in test ripetuti a percorrenze previste. La casa costruttrice dovrà garantire una percorrenza entro la quale non ci sarà decadimento della qualità delle componenti e del veicolo. Per i 125cc il test di durabilità è a 20.000 km, che arriva a 35.000 km per gli oltre 125. I km saranno 11.000 per i ciclomotori, mentre le moto “specialistiche”, come enduro o trial, avranno il test di durabilità rispettivamente a 11.000 e 5.500 km.
A partire da gennaio 2017, anche a causa degli alti livelli di smog registrati in città, molti comuni italiani, tra cui quello di Roma, hanno predisposto una serie di giornate con blocco del traffico, per cercare di abbassare i livelli di inquinamento. Nelle giornate previste, si stima che 52mila auto, 2mila tra furgoni e camion e ben 10mila moto e scooter non potranno circolare in città.
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